Data e luogo di nascita: Torino, 16 novembre 1808

Data e luogo di morte: Giaveno (TO), 14 settembre 1889

Biografia:
Artista italiano la cui famiglia era originaria della Val Pellice.
Dotato di grande versatilità fu pittore, illustratore, scenografo, costumista, affrescante ed incisore.
Studiò all’Accademia Albertina di Torino (1820), con Giovan Battista Biscarra e Luigi Vacca.
Sotto la sua guida eseguì gli affreschi all’Abbazia di Hautecombe in Savoia (1825-1827), collaborò col Bellosio alla decorazione della Sala da ballo di Palazzo Reale (1840-1841) e di una piccola sala adiacente all’Armeria reale; nel castello di Racconigi decorò il fabbricato delle serre.
Dopo aver portato a termine la sua formazione a Milano e a Parigi, lavorò per Carlo Alberto agli affreschi di Palazzo Reale; fece affreschi nelle chiese di S. Maurizio, S. Dalmazzo e S. Massimo a Torino e nel Duomo di Giaveno; affrescò la cupola della chiesa della Trinità insieme a Luigi Vacca suo allievo (1844-1847); lasciò pitture nel Palazzo d’Azeglio a Torino.
Nel 1846 espose alla Promotrice ben 6 ritratti ad acquarello di personaggi dell’aristocrazia e del mondo imprenditoriale torinese, genere in cui ebbe grande notorietà e discreti guadagni.
Lavorò come scenografo presso il Teatro Regio di Torino (dal 1854), dipingendone il sipario; decorò il teatro Carignano di Torino e i teatri di Aosta, Alessandria, Vigevano.
Affrescò con temi mitologici la sala del Collegio degli Ingegneri nella Stazione Porta Nuova, Torino (1864).
Si cimentò con minor qualità e più enfasi nei quadri storici e di genere Una famiglia fiamminga e il Primo cavallo domato dall’uomo, (1880), Torino, Galleria d’Arte Moderna.
Piacevoli e netti risultano gli acquarelli, fra cui molti ritratti della nobiltà e della borghesia torinese, oltre ad una serie di ritratti a matita, Torino, Galleria d’Arte Moderna, tra i quali quello di Ferdinando Arborio Gattinara marchese di Breme, riformatore dell’Accademia Albertina.
Fu riconosciuto come uno dei più importanti litografi piemontesi, aggiornato sui canoni europei del paesaggismo e delle vedute con piacevole timbro romantico in Souvenirs pittoreques de Hautecombe (1830).
Illustrò Ettore Fieramosca di Massimo D’Azeglio e Alessandro Manzoni gli affidò (1839) l’illustrazione dei Promessi sposi curata in prima persona dal Manzoni e a cui collaborarono Massimo d’Azeglio, Luigi Bisi, Giuseppe Sogni.
Illustrò anche le Poesie di Carlo Porta (1842).
Nel 1870 ideò e dipinse, coll’aiuto del professor Rodolfo Morgari, il Bogorama innalzato in Piazza Castello di fianco a Palazzo Madama, con “vaghissima facciata formata da una colossale testa di sfinge avente a ciascun lato esterno quasi a guardia due statue colossali decorative a modo di bronzo, rappresentanti una il Progresso moderno sotto le spoglie di vaga e benefica donzella, opera di Odoardo Tabacchi, l’altra il Culto antico, lavoro di Pietro Della Vedova”. (ROCCA,1886).
Prima di ritirarsi tranquillamente a Giaveno, fece rinchiudere il fratello Enrico apprezzato litografo nel reparto “ciechi” del Regio Ospizio Generale di Carità, chiedendone l’ammissione “gratuita” in data 20 ottobre 1868.

Bibliografia:
Catalogo degli oggetti ammessi alla pubblica esposizione procurata dalla Società Promotrice delle Belle Arti in Torino, l’anno 1846, Torino, a spese della Società, Tipografia Fratelli Castellazzo, 1846, 26;
ROCCA L., Gianduja e il Gran Bogo, cenni storico-descrittivi, Torino, Camilla e Bertolero, 1886;
STELLA 67-71;
U. THIEME U./BECKER F., Allgemeines Lexicon der Bildenden Künstler, XIV, Lipsia 1921 369;
COMANDUCCI (1934) 305;
DRAGONE-CONTI 10, 263-264;
Mostra Centenario Promotrice;
GIUBBINI (1976) 218;
Album delle principali castella feudali della Monarchia di Savoia, presentazione di Dina Rebaudengo; copia anastatica, Torino 1977;
CASTELNUOVO-ROSCI III, 1448-1450;
DALMASSO F. GAGLIA P. POLI F., L’Accademia Albertina di Torino, Torino 1982 40;
Dizionario Enciclopedico dei Pittori e degli Incisori Italiani, dall’XI al XX secolo, Giorgio Mondadori e Associati, 1983;
MARINI G.L., voce Francesco Gonin in Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei Pittori e degli Incisori Italiani, Torino, 115-117;
MAGGIO SERRA (1993) 411;
L’enciclopedia tematica Rizzoli Larousse, 2005, vol. 2, 974;
DALMASSO F./MAGGIO SERRA R., Francesco Gonin (1808-1889) , catalogo della mostra, Torino 1991;
BELLINI 217/219;
DRAGONE P. (1800-1830), 2002, 339; (1895-1920) 339;
Dipinti dell’800 e del 900, Cat. n.74789, Galleria Sant’Agostino, Torino 2000/2005;
Catalogo, Casa d’Asta della Rocca, Torino, giugno 2005;
MARINI (2007) 458;
PRALORMO M., TOMIATO M., L’acquerello in Piemonte dall’Ottocento ad oggi, Torino 2018.

Circolo degli artisti:
Espose con continuità dal 1863 al 1882.

Promotrice:
Espose con continuità dal 1842 al 1890. Fu presente alla Retrospettiva del 1892.

Note:
Lasciò una biografia manoscritta, non datata e mai pubblicata Elenco dei miei lavori e qualche ricordo di gioventù, memorie, conservata a Torino, Galleria d’Arte Moderna.

Scheda a cura di: MLRdV