Data e luogo di nascita: Torino, 18 aprile 1867

Data e luogo di morte: Castello di Miradolo (Pinerolo), 2 marzo 1950

Biografia:

Figlia di Luigi Baldassarre della linea secondogenita di Bricherasio (Fubine 18 febbraio 1828/ Torino 1 gennaio 1871) e di Teresa dei conti Massel di Caresana sposata a Casale il 28 maggio 1866 (Manno).

Studiò a Roma nel collegio di Trinità dei Monti. Definita come “pittrice” dal Manno, fu allieva prediletta di Lorenzo Delleani e a lui legata per lunghi decenni. Delleani era spesso suo ospite e frequentemente dipinsero insieme dal vero anche fuori dal Piemonte e questo spiega l’analogia dei suoi soggetti con quelli del maestro di Pollone (Dragone A.). Anche lei è annoverata dalla critica contemporanea tra gli “esponenti di quel fenomeno culturale particolarmente diffuso nel Piemonte dell’Ottocento, che va sotto il nome di “dilettantismo aristocratico”, fenomeno nel quale si vogliono indicare quegli artisti che, per “privilegio di nascita, poterono dedicarsi alla pittura per puro diletto, senza pressioni di mercato ed incombenze di ordine pratico” (Galli, Marini). Il rapporto artistico con Delleani, si fa risalire al 1886, data in cui il maestro fu ospitato per la prima volta dai Bricherasio nel castello di Fubine, e poi in quello di Miradolo” (Delleani e il cenacolo di Sofia di Bricherasio, 2008).

Alcuni allievi di Delleani, come la nipote Nina, Mario Viani d’Ovrano (v.), Giuseppe Levis, Giuseppe Buscaglione e tanti altri pittori, presero l’abitudine di riunirsi attorno a Sofia di Bricherasio in un cenacolo artistico magnanimamente ospitato nei suoi castelli. Questi incontri caratterizzarono il clima artistico torinese di quegli anni a cavallo del secolo. Anche altre personalità furono assidue frequentatrici del castello di Miradolo: dal capitano Federigo Caprilli a Leonardo Bistolfi, a Giuseppe Bozzalla. Con la guida di Delleani, Sofia esordì appena ventenne a Trieste e partecipò a molte esposizioni italiane a Roma, Milano e alla Biennale di Venezia nel 1895 con Preludio autunnale. Era stata presente anche ai Salon di Parigi (v.) dal 1892, con 4 opere tra le quali Tempo umido e Il guardiano del castello e poi nel 1898 con Sull’alta Loira (o Haute Loire). Alla Società Promotrice di Torino (v.), continuò ad esporre fino al 1904 ripresentando Haute Loire. I suoi quadri furono caratterizzati dal “colore secco e raggrumato (…) con figurette prolisse, ma con tonalità argentine, con grigi e azzurri, che raffreddano qua e là le terre e le ocre dando luce al verdeggiare del fogliame” (Dragone A.). Fu una buona paesaggista di soggetti agresti, ma ebbe anche discrete qualità nella ritrattistica come si può osservare nel Ritratto di Lorenzo Delleani.

Nel 1905, dopo la morte tragica del fratello Emanuele, promotore e fondatore della FIAT, fece un viaggio nei Paesi Bassi, così come aveva fatto il maestro Delleani nel 1883. Giorgio Caponetti nel romanzo Quando l’automobile uccise la cavalleria tratteggia personaggi e ambienti artistici e politici vicino a Sofia di Bricherasio, ai due Biscaretti (v.) e alla complessa vicenda della nascita della Fiat. Dal 1907, dopo le tragiche morti del fratello e del capitano Caprilli, Sofia abbandonò progressivamente la pittura per dedicarsi ad opere benefiche e assistenziali. Fondò una scuola di ricamo “bandera” per giovinette non abbienti e un asilo infantile a Fubine. Presentò tuttavia ancora quattro quadri ad olio nel 1913: Sole nella nebbia, Austera solitudine, Armonie grigie, e Studio alla II Esposizione Internazionale Femminile di Belle Arti di Torino.

Nel 1925 ospitò nel suo palazzo a Torino la grande esposizione dedicata a Delleani, promossa dalla “Società di Belle Arti Antonio Fontanesi” presieduta da Felice Casorati. Il maestro di Pollone lasciò un aulico ritratto di Sofia elegantemente vestita di bianco. Sempre a palazzo Bricherasio, dove aveva il suo studio di pittura, Sofia lasciò gran parte della sua produzione artistica con centinaia di tavolette, e alcuni noti quadri di Delleani, oltre al ritratto del maestro da lei eseguito. Quasi tutti questi quadri vennero alienati, dopo il 1950, dall’Opera Pia don Orione che aveva ereditato l’intero patrimonio dei Bricherasio. Molte sue opere, forse un centinaio, furono trasformate in “pseudo Delleani” e come tali vendute per lo più a Milano, a Genova e a Roma” (Dragone A.). Vittorio Avondo lasciò al museo civico di Torino (v.) un ritratto di Sofia di Bricherasio (Comanducci, 1934 28). Recentemente gli spazi del castello di Miradolo e il suo bellissimo parco pittoresco sono stati rinnovati dalla Fondazione Cosso che promuove manifestazioni culturali e artistiche.

Bibliografia:

Manno A, Il patriziato subalpino, (1906), CD ed. Vivant, 2000; II Esposizione Internazionale Femminile di Belle Arti, palazzo del Valentino, Torino 1913, 23; Comanducci vol. II, 1047; Dragone-Conti 218, 255 con regesto delle opere esposte; Mostra del centenario della Società Promotrice delle Belle Arti, 1842-1942 106; Dragone A, Delleani, la vita, le opere e il suo tempo, Cassa di Risparmio di Biella, 1974, 673, 680,683,707/708; Abate A. Gioli L, Pittori & Pittura dell’Ottocento italiano, Dizionario degli artisti, vol. I, De Agostini, 212; Maggio Serra (1993); Marini (2007) 172; Bellini 146-147, III vol. (2009) 122, 445; Dragone P. (1895-1920) 35,84,136,168; Catalogo, casa d’aste  Sant’Agostino, 2002; Delleani e il cenacolo di Sofia di Bricherasio, Galli M. Marini G.L, (a cura di), cat. della mostra, castello di Miradolo, San Secondo di Pinerolo, ottobre 2008/gennaio 2009; Lorenzo Delleani e la pittura del suo tempo, cat. della mostra, 26 settembre 2008-11 gennaio 2009, palazzo Bricherasio, Torino; Mario Marchiando Pacchiola, (a cura di), Ornatissima Contessina Sofia di Bricherasio, Q.n.62, i Quaderni della collezione civica d’arte, Pinerolo 2009: Caponetti G., Quando l’automobile uccise la cavalleria, Milano 2011; M. L. Reviglio Della Veneria, Recherche sui pittori di famiglia. Artisti della nobiltà tra XIX e XX secolo. Torino 2014

Scheda a cura di: MLRdV