Data e luogo di nascita: Torino, 29 agosto 1850
Data e luogo di morte: Torino, 18 gennaio 1921
Biografia:
Figlio del barone Luigi (n. a Nizza M. 10 settembre 1818; + Torino, 12 febbraio 1898), laureato in leggi (1838, 20 giugno), Referendario; consigliere di appello (1860, 27 aprile); a riposo (1875), e di Clementina Dufour de Livron (sp. in prime nozze a Torino, S. Carlo 5 luglio 1838, + a Torino, Madonna Angeli, 33 anni, 1 maggio 1850, ammessa a Corte 1839, 13 febbraio, MANNO).
Sposò nel 1886 Margherita Chiesa (MANNO). Famiglia estinta con Paola Leopolda (n. Torino, Madonna Angeli, 25 marzo 1892) morta nel 2003, ultima del suo nome,. Il palazzo Crova a Nizza Monferrato, opera dell’architetto di Robilant, con un giardino racchiuso da un’alta cinta muraria, è ora sede della biblioteca civica, dell’enoteca regionale. Crova frequentò la scuola di Giacinto Corsi di Bosnasco (v) e di Lorenzo Delleani (COMANDUCCI). Numerosi viaggi a Parigi (v.) gli permisero di frequentare gli impressionisti e di conoscere il fotografo Nadar. Espose con continuità alla Società Promotrice delle Belle Arti (v.) dal 1873 al 1889 e al Circolo degli Artisti (v.) dal 1873 al 1885. Sulla sua formazione artistica, soprattutto per l’attento studio delle inquadrature, sembra aver influito la lunga pratica della fotografia, anche se, al momento non è possibile rintracciare la sua produzione fotografica. Lasciò con esiti felici una numerosa produzione di paesaggi montani e di marine (MARINI 2007) in gran parte conservati in collezioni private. “Grandissimo è il numero di tele da lui esposte alla Promotrice di Torino ed al Circolo degli Artisti” (STELLA). DE GUBERNATIS nel suo Dizionario (1906) usa l’iperbole “infinito numero”. Dipinse soprattutto paesaggi delle località piemontesi e liguri dove soggiornava o villeggiava: Macugnaga, Fobello, Luserna, Bordighera, Gressoney.
Di grande impatto scenografico è la veduta del Porto di Genova, esposto alla Promotrice nel 1880 e messo in asta nel 2006 dalla casa d’Asta Art di Genova. Alla metà degli anni ’90 una lunga malattia che, dopo venticinque anni lo porterà a morte, gli impedì di dipingere e a maggior ragione di esporre; questo contribuì a farlo dimenticare molto presto dalla critica e dal pubblico.
Bibliografia:
Catalogo “IV Esposizione Nazionale di Belle Arti Torino”, 1880, n° inventario 245, 65; STELLA 458; DE GUBERNATIS A, Dizionario degli artisti italiani viventi, Firenze 1906; MANNO A, Il patriziato subalpino, (1906), CD ed. Vivant, 2000; Libro della Nobiltà Italiana, già Libro d’oro della nobiltà italiana, Collegio Araldico, ed. IX, Roma; BESSONE AURELI A.M, Dizionario dei pittori italiani, Dante Alighieri, 1928; COMANDUCCI (1934) 170; Libro della Nobiltà Italiana, già Libro d’oro della nobiltà italiana, Collegio Araldico, ed. IX, Roma, 1937-1939; Mostra del centenario della Società Promotrice delle Belle Arti, 103; DRAGONE A, Delleani. La vita, l’opera e il suo tempo, 1974; BÉNÉZIT E, Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinaleurs et graveurs ecc, 1976; TURCO G, Carlo Clemente Crova: un pittore dimenticato, in “Piemonte vivo”, n.1 febbraio 1982, pp. 44-47; MARINI (1995) 176, (2007) 290; BELLINI 122, III vol. (2009) 109, 439; M. L. Reviglio Della Veneria, Recherche sui pittori di famiglia. Artisti della nobiltà tra XIX e XX secolo. Torino 2014
Fonte: Carlo Luda di Cortemiglia
Scheda a cura di: FS