Data e luogo di nascita: Torino, 22 aprile 1829
Data e luogo di morte: Torino, 21 marzo 1909
Biografia:
Primogenito di Carlo Francesco (n. a Nizza M. 21 agosto 1798; + … ) Referendario al Consiglio di Stato (1827, 9 marzo); segretario della sezione di giustizia del Consiglio di Stato (1831, 15 settembre); titolo di senatore (1838) e senatore di Piemonte (1840, 16 settembre); (…) presidente capo del Consolato (1851, 17 marzo); a riposo col titolo di 1° Presidente (1872, 10 maggio). Deputato (legislatura I). Senatore del Regno (1866, 29 marzo). Gran Cordone SS. Maurizio e Lazzaro. Creato conte (1840, 19 settembre) per maschi primogeniti e poi succede al cugino Melchiorre come conte di Bosnasco, riconosciuto (D. M. 1872, 10 maggio), e di Gabriella Luisa del cavaliere Carlo Perrone di San Martino (n. a Torino, 19 agosto 1807, sp. a Torino; S. Filippo, 5 maggio 1828, + a Torino, S. Francesco, 20 dicembre 1879; ammessa a Corte 1829, 15 dicembre, Manno).
Si laureò in Legge nel 1849 e sposò Carolina Borso Carminati vedova De Margherita (n. a Cuneo, 1830; + a Torino, S. Francesco, 16 marzo 1884, Manno). Entrò nella carriera amministrativa che abbandonò nel 1854 per continuare a coltivare la pittura sotto la guida del maestro Eugenio Balbiano di Colcavagno (v.) senza tuttavia rifiutare in seguito incarichi politici-amministrativi. Anche il Manno lo descrive come “pittore di marine”. Si dedicò dapprima al paesaggio d’invenzione, ancora romantico, poi passò a “vedute svizzere, langarole, appenniniche, giocando su effetti di luce sui boschi e sulle acque, ultimi riflessi d’una emozione generica, alla Balbiano” (Mallé 1976). Seppe poi sottrarsi all’insegnamento ricevuto e non corse il “rischio d’una pittura di effetto, ma legata a canoni ormai vecchi” (Mallé 1976). Alla Società Promotrice di Torino (v.) espose per la prima volta nel 1847 Veduta di Gassino, copia da Cerruti. Dal 1855 fu più volte a Parigi (v.) affascinato dallo scoperto naturalismo della pittura di paesaggio della scuola di Barbizon (v.) tanto da discostarsi sia dal “calamismo” allora tanto in voga, sia dalle suggestioni di Massimo d’Azeglio (v.) e di Cesare della Chiesa di Benevello (v.). I suoi paesaggi, resi in maniera realistica, anche per la scelta accurata del soggetto con scorci di foreste e paludi, appaiono solenni e misteriosi perché carichi di un idealismo serpeggiante. Alcuni dipinti sono pubblicati sull’Album della Promotrice torinese: La solitudine (1860, pp. 30-35 [O. Savio Rossi], Ultimi sorrisi d’autunno (1861, con riproduzione litografica, pp 17 s. [G. M. Colombini], Un’ora tranquilla (1863, con acquaforte di F. di Breme, pp. 65 s. [F. Mogliotti]). Il Paesaggio (1863) e il celebrato quadro Le prime nebbie (1864, pp. 25-27 [L. Rocca]) oggi alla Galleria civica d’Arte moderna di Torino. Espose alla Promotrice nel 1859 Pascolo nei dintorni del Sangone; Tramonto del sole sulla riviera di Genova; Ricordo di Bordighera e Il Monviso dalla collina. Iniziò a dipingere scogliere e mari in tempesta fin dal 1867, sulla scia del miglior “marinismo” europeo, con una “pittura condotta con tecnica ferma, netta, evidente, di vivace piglio, con franchezza aliena da artifici intellettualistici” (Mallé 1976). La pittura d’effetto dei Salon parigini, ma anche il marinismo olandese furono i suoi modelli ispiratori ne La brezza marina (1867). Nel 1869 presentò alla Società Promotrice All’erta o marinar, il vento cangia… e L’ora del pensiero, con un valore di ben 2000 Lire e sulla scia dei versi di Dante, come è scritto nello stesso catalogo. Prese posizione contro un eccessivo “realismo” pittorico e contro la schiera di pittori accademici che trionfava a quel tempo. Fu particolarmente vicino a Ferdinando di Breme (v.) per l’abile compromesso tra realismo e tradizione. Partecipò alla vita pubblica. Eletto consigliere municipale di Torino nel 1861, tenne fino al 1882, gli assessorati di Polizia urbana, dell’Annona, delle Tasse, e dell’Igiene.
Dal 1864 fu membro delle commissioni per l’Istruzione pubblica, per il teatro Regio e per il teatro Carignano. Nella XV legislatura (1885-86) fu deputato alla Camera per il II collegio di Alessandria. Nel 1863 fu chiamato a far parte del Consiglio direttivo per l’ordinamento e il governo del museo civico, di recente istituzione (v.). Partecipò al Comitato esecutivo della IV Esposizione nazionale di Belle arti tenuta a Torino nel 1880 e alla commissione ordinatrice (classe di architettura) dell’Esposizione generale italiana di Torino del 1884. Fu nominato professore onorario dell’Accademia Albertina (v.). Espose con continuità alla Società Promotrice di Torino (v,) dal 1847 al 1907, diventandone vice presidente (1897) e poi presidente nel 1904. Scrisse pagine critiche sugli Album della Promotrice e si interessò attivamente alla vita del Circolo degli Artisti dove compariva già come socio Pittore fin dal 1857 e dove espose con continuità fino al 1906. La costante partecipazione alle varie esposizioni, anche alle Promotrici di Genova, Firenze e Milano, denotano il taglio strettamente professionale che diede al suo operare, anche se è stato citato come “tipico esempio nel Piemonte dell’Ottocento dell’aristocratico di artista dilettante.” (Maggio Serra 1993). In occasione dei festeggiamenti dell’Unità d’Italia alla mostra Le Langhe di Camillo Cavour: dai feudi all’Italia unita, è stato esposto il quadro Il castello reale di Pollenzo del 1860.
Bibliografia:
Catalogo degli oggetti d’arte ammessi alla pubblica esposizione procurata dalla Società Promotrice delle Belle Arti in Torino, l’anno 1847, Torino, Tipografia Fratelli Castellazzo, 1847, 44; Catalogo degli oggetti d’arte ammessi alla pubblica esposizione aperta il 1° maggio 1859 nel palazzo dell’Accademia Albertina per cura della Società Promotrice delle Belle Arti in Torino, V. Bona, Tip. della Reale Accademia Albertina, 1859, 14,18; Biscarra C.F, Paesisti, in “Album”, Torino 1860, 66-76; Savio Rossi O. in “Album”, Torino 1860, 30-35; Colombini G.M., Ultimi sorrisi d’autunno. Gran quadro a olio del Conte Giacinto Corsi di Torino, in “Società Promotrice delle Belle Arti in Torino. Album della pubblica esposizione del 1861”, Torino 1861 17-18; L’arte in Italia, vol. IV, 1872, 107-112; Michela M, Arte moderna in Torino, Torino 1880 628; U. de Filarte [Francesco Brambilla], G. C., in “Gazz. del popolo della domen.” (Torino), 20 maggio 1883, 70; Stella 281-285; Manno A, Il patriziato subalpino, (1906), CD ed. Vivant, 2000; A. De Gubernatis, Diz. degli artisti italiani viventi, Firenze 1906, 143; Necrol. in Gazzetta del popolo, 23 marzo 1909, 5 [E. Ferrettini], La Stampa, 24 marzo 1909, 5; Soldati M, (1927) 114; Comanducci (1934) 160; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII, p. 472; Bernardi M, Arte piemontese, Torino 1937, 224; Id. Ottoc. Piemontese, Torino 1946, 54, 71, 118, 299; Dragone-Conti 42, 251-252, con regesto delle opere esposte a Torino; Mostra del centenario della Società Promotrice delle Belle Arti in Torino. 1842-1942, 28,49,103; Mallé (1976) 51; Giubbini 38,60,62,190; Castelnuovo-Rosci III, sch. 820, 1425; Maggio Serra R, ad vocem in “Dizionario biografico degli Italiani” vol. XXIX, 586-587, Roma 1983; Thellung C, in La pittura in Italia, a cura di Castelnuovo, 1991, II 775-776; Maggio Serra (1993) 191, 406; Canestrini E, G. C di B. in “Le sorprese di un Museo. Pittura dell’Ottocento in Piemonte alla GAM di Torino”, cat. della mostra di Moncalieri, a cura di Maggio Serra, Torino 1998 57; Canestrini E, G. C di B. in “Antonio Fontanesi e la pittura di paesaggio in Italia 1861-1880”, cat. della mostra di Reggio Emilia, a cura di Farioli-Poppi, Milano 1999, 204-205; Marini (1995) 166, (2007) 271-272; Bellini 114, III vol. (2009) 103, 434; Dragone P, (1830-1865) 259,265; Ibidem (1895-1920) 59,62,64,326; Dipinti dell’800 e ‘900, cat. 72, casa d’aste Sant’Agostino, Torino 2000; Levi 77; Asta di arredi, dipinti dell’800, e del ‘900 e cont, cat. 107, casa d’aste Sant’Agostino, Torino 2010; Le Langhe di Camillo Cavour: dai feudi all’Italia unita, a cura di S. Montaldo, cat. della mostra, Skira, 2011; M. L. Reviglio Della Veneria, Recherche sui pittori di famiglia. Artisti della nobiltà tra XIX e XX secolo. Torino 2014; M. Pralormo, M. Tomiato, L’acquerello in Piemonte dall’Ottocento ad oggi, Torino 2018
Scheda a cura di: MLRdV