Data e luogo di nascita: Torino, 26 novembre 1853

Data e luogo di morte: Torino, 8 novembre 1890

Biografia:

Il padre Joseph Emmanuel Alby (1814-1880) interrompendo una plurisecolare dinastia di magistrati, notai e avvocati si recò a studiare a Parigi entrando all’Ecole Céntrale nel 1839 e divenuto Ingegnere Civile di Ponti e Strade rientrò a Torino come direttore delle Ferrovie Alta Italia. Primo progettista del traforo del Monte Bianco (1844) e Cavaliere Mauriziano, sposò Ernesta Ulderica Brambilla (1831-1892) figlia di Vittorio Brambilla (v.), topografo militare del Re e precettore dei principi Reali, e di Maddalena Zaveria dei baroni Maurini (Alby G.).

Josephin, come era chiamato familiarmente, s’iscrisse all’Accademia Albertina (v.) ma forse per la sua irrequietezza seguì saltuariamente i corsi del Biscarra. Sposò, il 17 luglio 1877, Vittoria Vignon d’Introd (1845/1930) della quale rimane il Ritratto della moglie con in braccio il primogenito in fasce datato gennaio 1879. Il figlio Giuseppe Armando (1878-1973) sposò a Torino (8 luglio 1905) Beatrice detta Bice Cordero dei marchesi di Montezemolo (n. 12 settembre 1880), sorella del pittore Guido di Montezemolo (v.) (Manno). Giuseppe Alby fu affermato e prolifico pittore di scene di caccia e paesaggi di campagna; divideva lo studio con Giacinto Corsi di Bosnasco (v.) (Alby G.) ed iniziò ad esporre con continuità dal 1878 fino al 1890 alla Promotrice di Torino: una Vita tranquilla esposto nel 1878 divenne da subito il “nitido presagio della sua carriera immersa sinceramente in una visione pacata, lucida, ferma, equilibrata, soprattutto altamente solitaria” (Mallè 1976 125). Presentò poi Anatrella, Sul mercato (1879) e Vespro (Esposizione del 1880). I temi agresti, la caccia, le prede sono il leitmotiv di questi anni che vanno dal 1878 al 1886. Espose anche alla Promotrice di Genova e Milano (1881); all’Accademia di Brera dal 1883 al 1887, e a Londra nel 1888. Il bellissimo A son posase là presentato alla Promotrice di Torino (v.) nel 1882, è stato segnalato come uno dei momenti salienti della sua opera. Curioso è il quadro Fuori tiro, (1882), dipinto su una tavolozza con un paesaggio non privo di suggestione (Mallè), venne ripresentato alla Retrospettiva del 1892. Autore di molte scene di caccia dal timbro preciso e particolareggiato, “ebbe tutta la bravura d’un pittore di Haarlem nel condurre i suoi piccoli quadri” (Stella 559). Espose quadretti di cacciagione anche al Circolo degli Artisti (v.) dal 1878 al 1889 oltre a Sponde del Po (1881), Mattino al mare (1885) e Barche pescherecce (1890) che raffigurano la Riviera Ligure verso Noli, con uno straordinario rigore compositivo dove barche, figure e montagna nella loro lucida sobrietà offrono effetti tonali molto vicini ai Macchiaioli toscani che sicuramente Alby conobbe. Il tema dei treni sarà dominante negli ultimi anni della sua esistenza, con la tragica e struggente Visione di un treno che si allontana senza ritorno, come la vita. Contrasse la tubercolosi e nell’estate 1890 si recò a Venezia sperando di ritrovare la salute. Rimpianto per la vita che si spegne è testimoniato da Laguna veneta (1890) d’incantato silenzio. A maggio 1890, poco prima di morire, fu ancora presente alla XLIX Esposizione della Promotrice. “Profonda mestizia lasciò la morte di uno dei più delicati e sinceri poeti della vita campestre” (Stella). La sua vasta opera poco conosciuta perché conservata in collezioni private potrebbe essere meglio indagata per verificare convergenze artistiche e culturali. Recentemente è stato pubblicato “in proprio” il catalogo generale delle sue opere a cura di Emanuele Alby.

Bibliografia:

Ugo De Filarte in Gazzetta del Popolo, 29 maggio 1879, Esposizione della Belle Arti; Écho du Val d’Aoste, 7 Janvier 1881; Gazzetta Piemontese, 30 aprile 1882; Écho du Val d’Aoste, 2 Juin 1882; Gazzetta Piemontese, 30 dicembre 1882; J. O. Mallè, René et Joseph Alby, Notices Nécrologiques, Imprimerie Louis Menzio, Aoste 1883; Gazzetta Piemontese, 10-11, novembre 1890, Necrologio; Soc. Promotrice delle Belle Arti, Adunanza del 25 Gennaio 1891; Stella 559-562; Comanducci (1934) 8; Dragone-Conti 208,239 con regesto delle opere esposte; Mostra del centenario della Società Promotrice delle Belle Arti in Torino. 1842-1942 39,91; Mallè (1976) 125; Marini (1995) 36, (2007) 40; Bellini 5, III vol. (2009) 6; Amerio R, Alby Giuseppe in Dizionario Biografico degli Italiani, vol.II, Roma 1960; Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei Pittori e degli Incisori Italiani dall’ XI al XX secolo, Torino 1972; Cronache Economiche Camera di Commercio di Torino, 1973; La Pittura in Italia, L’Ottocento, Milano 1991; Dragone A, Paesisti piemontesi dell’Ottocento, cat. della mostra, Acqui Terme, 1995; Alby E, Giuseppe Alby 1853-1890, Cat. generale delle opere, aprile 2004; M. L. Reviglio Della Veneria, Recherche sui pittori di famiglia. Artisti della nobiltà tra XIX e XX secolo. Torino 2014

Fonte: Giulio Alby (Ginevra)

Scheda a cura di: FB