Data e luogo di nascita: Torino, 14 aprile 1764

Data e luogo di morte: Torino, 29 aprile 1831

Biografia:
Svolse attività di ingegnere, topografo e pittore di paesaggi.
Studiò anche composizione musicale presso il pittore Ottani e acquarello con Palmieri.
Nominato architetto civile e militare all’Università di Torino, insegnò Disegno Topografico (dal 1792), prima presso la Reale Accademia dei Nobili, poi alla Scuola del Genio Militare.
Vittorio Amedeo III lo nominò disegnatore di vedute e paesaggi (1793). Iniziò a lavorare per i Francesi (1796-1797) ed eseguì una serie di vedute di carattere topografico, con i campi di battaglia del Piemonte, Veneto e Germania. Molte opere di Bagetti indicano la fedeltà della veduta alla natura, perché i tagli originalissimi e gli effetti d’atmosfera e di luce vanno oltre la costrizione tecnica del rilevamento topografico a scopi militari per diventare illustrazione scenografica e letteraria in cui si mescolano gusto del pittoresco e senso del sublime secondo la scuola settecentesca della pittura di paesaggio soprattutto francese come quella di Valenciennes e inglese come quella di Cozens.
Soggiornò a lungo e più volte a Parigi (dal 1807); Modesto Paroletti lodò i suoi disegni di paesaggio (1806) e fu apprezzato da Napoleone che seguì nella campagna di Russia (1812), tanto da ricevere, al rientro dal fronte, la medaglia d’oro al Salon di Parigi. Espose con successo numerosi paesaggi al Salon del 1814.
Gli acquerelli della serie sabauda sono a Torino, Palazzo Reale, mentre quelli della serie napoleonica sono a Versailles, Museo. Un Album di schizzi acquerellati, non relativi a battaglie è a Torino, Accademia Albertina (settembre-ottobre 1820). Altri 2 Album delle campagne francesi in Italia, una quindicina di acquerelli d’invenzione e altre vedute di varia datazione sono a Torino, Galleria d’Arte Moderna.
Interpretò i luoghi con esatta lucidità e la sua concisione antiretorica gli permise di raggiungere effetti tragici come nel Combattimento a La Cluse, Torino, Galleria d’Arte Moderna, o scenografici e sublimi come nel drammatico Sabba delle streghe, Torino, Galleria d’Arte Moderna. Nell’acquerello Carlo Emanuele I assalta Saluzzo,Torino, Palazzo Reale, la veduta assume l’atmosfera livida del dramma.
Tornato a Torino, dove comunque era stato presente all’esposizione del 1805, ebbe diversi incarichi (dal 1815). Vittorio Emanuele I gli commissionò una serie di vedute con i Fatti d’arme dei principi di Savoia per la galleria del castello di Moncalieri: furono esposti alla Mostra d’Arte Antica e Contemporanea (1820) e furono apprezzati ed elogiati. Come “pittore di battaglie, vedute e paesaggi” insegnò all’Accademia (1822-1828). Per Carlo Felice esegui Paesaggi d’invenzione (terminati nel 1830).
Fu accettato nell’Ordine Mauriziano (1826) e pubblicò il trattato Analisi dell’unità d’effetto nella pittura e della imitazione nelle Belle Arti (1827).

Bibliografia:
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Scheda a cura di: FB