Data e luogo di nascita: Solonghello (Casale), 1885
Data e luogo di morte: Torino, 1970
Biografia:
Dimostrata una precoce disposizione al disegno, si iscrive all’Accademia Albertina di Torino nel 1901, grazie anche ad un sussidio del Municipio di Tortona. All’Accademia è allievo di Gilardi, Mucchi, Gaidano e Grosso che diventa il principale punto di riferimento per la sua ritrattistica, il genere per il quale il giovane Boccalatte si sente più vocato. Successivamente a Torino frequenta lo studio del pittore Vittorio Cavalleri. L’esordio avviene ad Alessandria nel 1904, nella sede del Club Velocipedistico, dove espone con Morbelli, Bozzetti, Saccaggi, Barabino, Patri e Morando.
Al termine del conflitto la sua attività espositiva riprese intensificandosi notevolmente. Partecipa alle varie manifestazioni della Società Promotrice di Belle Arti di Torino, al Circolo degli Artisti(1915-1916-1940-1941), alla Biennale di Roma (1923), all’Internazionale di Brera (1925) e alla Biennale d’Arte di Venezia (1940). Boccalatte venne molto apprezzato per la vena caricaturale raffinata e per l’abilità del tratto nell’esecuzione pittorica.
Il suo atteggiamento anarcoide ed anticonformista lo rende popolare in ambito studentesco. Frequenta Evangelina Alciati (da cui nel 1907 avrà un figlio, Gabriele, che morirà tragicamente in un incidente di montagna nel 1938), che non lo sposerà, forse per desiderio d’indipendenza o forse per mancanza di fiducia “mi fa rabbia che Boccalatte non abbia ancor fatto nulla di magnifico all’infuori di Gabriele” (lettera a Felice Carena del 1908). Pittore, nel dopoguerra, soprattutto di paesaggio, Boccalatte esprime una particolare sensibilità cromatica, che gli fa prediligere una stesura basata sugli accostamenti e le scomposizioni di tinta, con ammiccamenti agli effetti divisionisti ma con una stesura più rapida e immediata dove ombre a macchia più dense si alternano a parti di luce sottolineate da colpi di biacca. Le scene derivano tuttavia dalla tradizione paesistica dell’Ottocento di Fontanesi e di Avondo, mentre non gli è estranea nell’atteggiamento mentale una predisposizione agli atteggiamenti simbolisti.
Negli Anni 40 e 50 intensifica i soggiorni a Tortona dove esegue numerosi ritratti di esponenti della borghesia locale e di numerose personalità del mondo della cultura, tra i quali quelli di don Luigi Orione e del musicista don Lorenzo Perosi, dell’amico architetto Giuseppe Denegri (Finale Ligure). Tortona conserva alcun sue opere nelle Civiche Raccolte e una tela di soggetto religioso raffigurante Sant‘Antida Thouret, commissionatagli nel 1934 dalle suore dell’Istituto San Vincenzo per decorare l’oratorio.
Bibliografia:
Comanducci (1934, 1962);
Scheda a cura di: MLRdV